Una delle novità della Legge di Bilancio 2019 è l’estensione del regime agevolato della cedolare secca ai contratti di locazione stipulati nell’anno 2019 e relativi a locali commerciali classificati nella categoria catastale C/1 fino a 600 mq di superficie. Come noto, il regime in questione, previsto dall’art. 3 D.Lgs. n. 23/2011, si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali per la parte derivante dal reddito dell’immobile, con aliquota al 21% ovvero del 10% in presenza di locazioni a canone concordato.

La novità, prevista dal comma 59, art. 1, L. 145/2018, è, dunque, riservata ai contratti stipulati nell’anno 2019 relativi a locali commerciali classificati nella categoria catastale C/1, di superficie, al netto delle pertinenze, fino a 600 mq e alle relative pertinenze locate congiuntamente. Per categoria catastale C/1, si intendono negozi e botteghe ovvero locali per attività commerciale per vendita o rivendita di prodotti. Restando, pertanto, escluse, ad esempio, le locazioni di immobili ad uso uffici o studi privati (categoria A/10).

Al fine di evitare che si proceda alla risoluzione di un contratto in essere e alla contestuale sottoscrizione di altro contratto tra le stesse parti e per lo stesso bene con effetto dal 2019, le nuove disposizioni della Legge di Bilancio stabiliscono che il regime non è applicabile ai contratti stipulati nell’anno 2019, qualora al 15 ottobre 2018 risulti già in essere un contratto non scaduto, tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza naturale.

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