La Suprema corte, con la sentenza n. 6737 del 12 febbraio 2018, assolve, per il mancato pagamento di ritenute o di imposte, l’imprenditore che, senza liquidità, sceglie di pagare i dipendenti ai fini del loro sostentamento e di quello delle loro famiglie. Cade in questi casi il dolo, l’elemento soggettivo del reato che dev’essere sempre ben accertato ai fini della condanna. La pronuncia accoglie il ricorso di una imprenditrice la quale, subito dopo aver assunto l’incarico, si era trovata a scegliere se pagare 200 famiglie o le ritenute. La vicenda riguarda un’azienda di Brescia caduta gravemente in crisi fra il 2009 e il 2010. Il vecchio amministratore aveva passato le consegne a una nuova manager che, a un certo punto, si era trovata a scegliere fra stipendi dei dipendenti e ritenute.

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