Con l’abrogazione dei voucher si va verso il nero. Nulla è paragonabile per semplicità e per speditezza ai buoni-lavoro, nessun contratto o soluzione alternativa per gestire il lavoro occasionale, accessorio. Alternative non ci sono né per i datori di lavoro, né tanto meno per famiglie o organizzazioni di volontariato (per fare un esempio di un settore in cui i voucher escludono per definizione il fine elusivo). Altre vie conducono tutte alla stessa meta: l’assunzione del lavoratore. Contratto a chiamata, rapporto a termine, somministrazione di lavoro: sono soluzioni operative che per metterle in atto, anche solo per un giorno, richiedono una formalizzazione particolarmente onerosa soprattutto in termini burocratici. Una procedura, cioè, per la quale il datore di lavoro non può far tutto da sé, come è abituato con i voucher, ma che lo costringe a rivolgersi al consulente con richieste di aiuto.

Italia Oggi – Rapporti di lavoro, Daniele Cirioli