I professionisti che lavorano con pubblica amministrazione, società partecipate dalla p.a. e società quotate non incasseranno più l’IVA sulle proprie fatture a partire dal 1° luglio. Da luglio, infatti, anche l’IVA relativa a queste fatture sarà versata all’erario direttamente dalla pubblica amministrazione (o società quotata o partecipata) come già avviene quando a fornire il bene o il servizio è un’impresa. Lo scopo dichiarato è quello di proseguire su una strada virtuosa che avrebbe già consentito all’erario di recuperare 2,1 miliardi di euro di evasione. In pratica il meccanismo impedisce a chi emette fattura di incassare l’IVA e poi di non riversarla all’erario (chiudendo bottega o comunque sparendo dalla circolazione). L’estensione dello split payment ad avvocati, architetti, commercialisti ecc. è prevista dal decreto legge approvato dal consiglio dei ministri dell’11 aprile.

Italia Oggi Sette, Marino Longoni