Secondo quanto anticipato ieri da Pierre Moscovici, commissario europeo agli affari economici, la web tax comunitaria sarà applicata ai servizi digitali nel paese in cui questi vengono erogati, anche se l’azienda che li fornisce non ha una presenza fisica nel paese considerato. Una tassazione, che deve avvenire necessariamente sotto la regia dell’Unione Europea per evitare pericolose frammentazioni del mercato unico ed eccessivi oneri di compliance a carico delle imprese digitali. Il Commissario ha iniziato a svelare le carte sulla proposta per la tassazione digitale in studio dalla commissione europea, sbilanciandosi sui presupposti dell’imposta e bacchettando gli stati, come l’Italia, che già hanno avviato delle iniziative. «Con la nostra proposta sul tavolo – ha detto Moscovici – l’UE assumerà pienamente il proprio ruolo di leader: un’Unione unita, pronta a proporre soluzioni ambiziose a livello internazionale».

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